PASSAGGI DELLA MEMORIA – Guido Perocco,1991

Citazione

Alcuni titoli dei quadri di Sergio Perini, presentati di recente ad una mostra, c’immettono sulla via dell’interpretazione della sua pittura. Ecco i titoli indicativi: Azione Coloristica e Paesaggio della Memoria. Sergio Perini è un artista veneziano, che poi, da vent’anni ha lavorato nella pittura in Friuli, e, con l’aria leggermente diversa, ai piedi della montagna, ha sensibilmente mutato la sua “azione coloristica”: da dolce, chiara, un po’ sfatta, dell’ultimo Carena e dell’ultimo Guidi, suoi maestri, ad una luce più turgida, più forte e violenta di questi ultimi tempi in una serie di visioni della natura ai limiti dell’astrazione, che è appunto “Paesaggi delle Memoria”. Di fronte ai suoi paesaggi si compie spesso una “azione” sul colore ed un “passaggio” che la memoria attua attraverso spontanee graduazioni cromatiche. Un tale dominio sulla struttura del quadro costituisce la chiave per intendere l’artista. Vediamo come avviene questa “trasfigurazione”. Una serie interessante di paesaggi, ad esempio, nasce da atmosfere cupe, da cieli blu notte e cobalto, per sfociare poi, attraverso sequenze di toni, in un punto centrale di forte incandescenza luminosa: dai turchini e oltremare, ai rossi, ai gialli fino al bianco. Lo stesso paesaggio passa per altre gamme di colore a sembianze più estive ed assolate, alla ricerca al centro di un punto luminoso, tanto da raccogliere in uno stesso quadro quattro “momenti della memoria” di queste stagioni ideali. Tutto questo porta Sergio Perini anche nella figura umana verso punti più luminosi di tinte, che danno ragione al suo “vedere” attraverso successioni di lumi per rischiarare quasi improvvisamente il quadro da toni più bassi. Si osservino gli occhi dei suoi personaggi, cosi ingranditi nell’espressione, oppure le mani così potenti ed aggressive in primo piano e gli oggetti che esse contengono, quasi stretti dalle forti braccia entro una morsa immaginaria Nelle opere migliori mi sembra, dunque, che prevalga nell’artista un punto di vista che addensa in modo leggermente espressionistico la stessa realtà e la trasfiguri con un suo gusto, una specie di “estro armonico”. La strada è molto lunga da compiere, ma l’impianto è naturalmente sicuro e prende lo spunto poetico dall’aria, la luce, la carica emotiva, che deve essere sempre più pure.